La reliquia del caos by Eric Giacometti & Jacques Ravenne

La reliquia del caos by Eric Giacometti & Jacques Ravenne

autore:Eric Giacometti & Jacques Ravenne [Giacometti, Eric & Ravenne, Jacques]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-06-18T12:00:00+00:00


27

Londra

Buckingham Palace

Churchill non era mai andato a Buckingham Palace in piena notte. Solo per cene ufficiali che raramente si protraevano oltre le ventitré. Non gli era mai successo di sentir battere la mezzanotte a palazzo.

Avrebbe fatto molto volentieri a meno di quel colloquio improvviso – o per meglio dire convocazione – con il re. Un’ora prima aveva affrontato una mozione di censura alla Camera dei Comuni. Una coalizione di deputati invidiosi chiedeva le sue dimissioni1 per le catastrofiche disfatte in Nordafrica contro i tedeschi. A lui, il primo ministro più popolare di tutta la storia del Regno Unito! Un attacco politico che capitava nel momento peggiore. Doveva preparare il suo viaggio a Mosca per concludere una storica alleanza con Stalin.

“Le scocciature sono come i bombardamenti della Luftwaffe. Arrivano sempre a grappolo” aveva letto da qualche parte. Chi lo aveva scritto doveva essere un genio.

Il re e il primo ministro percorrevano a grandi passi uno dei vialetti dell’immenso giardino del palazzo. Churchill si sarebbe goduto la visita, ma stava crollando per la stanchezza.

«Tiene testa ai suoi oppositori alla Camera dei Comuni?» gli chiese il re con voce dolce.

«Invidio Hitler, Mussolini e Stalin. Il vantaggio di essere un dittatore è che nessuno si permette di criticarti, nemmeno per il colore dei calzini. Correrebbe il rischio di essere fucilato… Ma pazienza, affronterò la cosa. Questa mozione di censura avrà perlomeno il merito di far uscire i miei nemici allo scoperto. Non per vantarmi, ma sono un tiratore eccellente, li colpirò a uno a uno.»

«Lei è un uomo capace, Winston. E coraggioso. Qualche volta ho l’impressione che sia lei il vero sovrano di questo regno. Mentre io opero nella sua ombra.»

«Maestà! Voi e la famiglia reale siete l’incarnazione vivente dell’unità del paese e dei suoi domini. Non oso nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se Edoardo VIII fosse rimasto sul trono. Saremmo diventati alleati di Hitler nella sua opera di distruzione dell’umanità.2 Bene, le ho preparato il programma dei colloqui con Stalin. Lo zio Joe3 vuole che apriamo un secondo fronte a ovest affinché Hitler ritiri le truppe dal fronte russo. Io e lo stato maggiore, ma anche gli americani, siamo assolutamente contrari. Vorrei…»

Il re scosse la testa.

«Me ne parlerà dopo, ho piena fiducia in lei per negoziare con l’orso russo. Mi dica, invece, a che punto siamo con le ricerche della quarta svastica?»

Churchill guardò sconcertato il sovrano e si sfregò la faccia con le mani.

«Maestà, con il dovuto rispetto, ritengo ci siano altre priorità e ho poco tempo davanti a me. La seduta alla Camera è stata estenuante, vorrei andare a riposare il prima possibile.»

«Capisco, Winston, capisco… ma vede, ho buoni motivi di credere che la ricerca dell’ultima reliquia sia altrettanto vitale per l’esito di questa guerra.»

«Quali motivi, Maestà?»

«Non posso dirle niente, purtroppo. Forse quando arriverà il momento…»

«Non vi fidate di me.»

«No, diciamo che ci sono segreti che vanno preservati. Aprono la porta di regni oscuri dove la ragione vacilla. E non voglio turbarla.»

Churchill si alzò lentamente, con il volto livido di stanchezza o di rabbia, non lo sapeva ancora.



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